La parrocchia di Santa Maria Maddalena venera la Vergine sotto il titolo di Madonna della Consolazione. Si tratta di una piccola targa maiolicata decorata in verde (cm 32×27), forse di manifattura faentina del secolo XVIII, in cui è raffigurata a basso rilievo la Madonna che consola il suo Bambino stringendolo teneramente a se, tenendolo con la destra appoggiato al petto e avendo un libro sulle ginocchia sul quale Maria tiene sopra la sua mano sinistra. E’ colorata in verde ramina, caratteristica questa per cui è conosciuta dal popolo col termine dialettale “Madonna verde” ed è ancora chiamata anche “Madona dla Manoza”, perché celebrando la sua festa la seconda domenica di novembre ed essendo già arrivati i primi freddi, le donne cominciavano a portare un manicotto salvamani di stoffa o di pelo. L’origine della devozione alla Madonna della Consolazione non è nota. Occorre affidarsi alla tradizione che vuole che la targa ceramica si trovasse esposta su un muro del vicolo Bologna piccola (oggi via Pompignoli) in Borgo D’Urbecco e due avvenimenti miracolosi ne sarebbero all’origine. Il primo consisterebbe nel fatto che la targa murata stava per essere nascosta dalla costruzione di un nuovo muro che però non si riusciva mai a realizzare. Inspiegabilmente ogni mattina quella parte del muro che era stata realizzata nel giorno precedente era crollata. Il secondo episodio riferisce di una devota che essendosi fermata a pregare davanti a quell’immagine avrebbe ottenuto la guarigione. La notizia di tali eventi determinò fra i fedeli una profonda devozione verso quell’immagine attorno alla quale si riunivano a pregare. Per questo motivo, il responsabile della parrocchia della Commenda, nella cui giurisdizione si trovava il vicolo di Bologna Piccola, decise di portare l’immagine nella Chiesa della Commenda. E’ sicuro che l’immagine della Madonna della Consolazione in detta chiesa fosse venerata fin dai primi decenni del secolo XIX. Il 4 ottobre del 1962 fu trasferita nella nuova Chiesa di Santa Maria Maddalena in piazza Bologna che dopo dieci giorni avrebbe accolto il suo primo parroco Don Veraldo Fiorini. Attualmente l’immagine è collocata al centro di un riquadro di ceramica in mezzo alle immagini di San Pier Damiani e Sant’Umiltà. Il tutto avente come cornice i venti misteri del Rosario.
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